Alexiel Schwartz, ACCETTATA;

Nome: Alexiel (detto Xiel o Ciel)
Cognome: Schwartz
Data di nascita: 22.06
Età: 17
Ruolo: Mafioso
Arma: Bisturi
Descrizione fisica: Basso e magrolino. Arriva per poco al metro e settanta il che non gli è mai dispiaciuto in quanto gli permette di essere più agile nelle missioni affidategli. Nessuno riesce a spiegarsi come possa annidarsi tanta forza in quei 58 chili che porta con se: soprattutto le braccia hanno una resistenza fenomenale. Ha i capelli di un insolito colore blu mare, che i capelli ormai anno acquisito da quando fu costretto a tingere le vecchie ciocche color dell'oro, di un nero inchiostro che man mano è diventato blu notte. Su quel viso che potrebbe appartenere benissimo ad un cherubino del paradiso, sono incastonati due occhi cangianti: variano dal colore del cielo tempestoso a variazioni del celeste, fino ad arrivare al colore dei lapislazzuli più brillanti. Soffre molto sia il caldo che il freddo, per questo i suoi indumenti sono sempre estremi: in inverno maglioni su maglioni ed in estate canotte fin troppo leggere. Predilige i colori scuri che permettono di passare inosservato
Carattere: Chiuso ed introverso quanto preciso e ironico. Adora essere pignolo e sottolineare di avere ragione: lui ha sempre ragione. Anche se è solo un bambino, ha una forte autostima ed è un campione nel provocare. Freddure sempre pronte e senza peli sulla lingua. Maledettamente ed incontrollabilmente diretto, non gli piacciono le mezze misure. Stile di vita "il fine giustifica i mezzi"
Orientamento sessuale: Bisex
Gli/Le piace:
- Il cielo stellato
- Il mare
- I libri
- Le serate davanti al camino
Non gli/le piace:
- Aspettare
- Essere interrotto mentre sta parlando
- Essere sottovalutato
Famiglia: E' stato abbandonato alla nascita, quindi è totalmente all'oscuro su chi possano essere i membri della sua famiglia
Storia: Alexiel Schwartz, pseudonimo di Alexiel Schneider, di genitori tedeschi, ma nato in Italia. Probabilmente è l'unica cosa di cui il ragazzo è a conoscenza su i genitori, ma solo grazie alla sua carta d'identità. Venne abbandonato -le tutrici mormorano a causa di problemi economici- all'orfanotrofio di Suor Teresa quando non aveva neanche due mesi e passò lì tutti i primi anni della sua infanzia. Molti pensavano avesse problemi di mutismo dovuti a qualche shock post-parto, ma si venne a scoprire che il bambino era solo troppo pigro per pronunciare parola alcuna. Il compimento degli 11 anni fu l'inizio di un continuo fuggire dall'orfanotrofio che lo aveva accolto con tanta disponibilità: infatti Ciel si sentiva spesso oppresso da quelle mura, odiava dover stare lì perchè era qualcuno a imporglielo e molte volte non si fece vedere per giorni e giorni. Quando capiva di essere troppo piccolo per affrontare il mondo, ma soprattutto troppo inesperto, tornava con la coda tra le gambe. Forse sono stati proprio i rimproveri che sottolineavano quanto fosse stato debole a quell'epoca, a far nascere in lui un'autostima che va al di là di ogni immaginazione. A 14 anni scappa definitivamente dal collegio, rifugiandosi negli angoli più remoti della città. Qualche mese dopo viene rapito da una banda di criminali squattrinati a cui serviva un ragazzino da addestrare e divenne ciò che è ora: un assassino dal sangue freddo e rapido. Il fatto di essere solo un sottoposto, non prescinde il fatto che le missioni vengano scelte da lui personalmente: anche se è solo un ragazzino ancora adolescente, possiede un'intelligenza molto elevata